Verdi e Grassi (Frs): dopo femminicidi e aggressioni la violenza sotto il cavalcavia di Ugnano

Queste le dichiarazioni dei consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra Donella Verdi e Tommaso Grassi

“In questi giorni di recrudescenza della violenza maschile sulle donne con Vania bruciata viva, Rosaria uccisa con 16 coltellate alla schiena, non possiamo fare a meno di non ricordare le tante violenze avvenute nella nostra città ai danni di tante donne.
Ed è proprio sulla tragica morte di Andrea Cristina Zamfir che vogliamo riportare l’attenzione.
Andrea Cristina nel maggio di due anni fa, fu trovata sotto il cavalcavia dell’Autostrada vicino al Cimitero di Ugnano, crocefissa e lasciata morire dal suo violentatore.
Il Sindaco allora volle rendere omaggio alla ragazza recandosi sul luogo, portando un mazzo di fiori. Cancellò le scritte e promise, dietro sollecitazione di una petizione on line che quell’area sarebbe diventata uno spazio verde attrezzato e intitolato alla giovane ragazza rumena. Avrebbe incontrato Autostrade, perché l’area è di loro competenza, per rendere quel pezzo di periferia dimenticata e già teatro di altre violenze, uno spazio verde e illuminato per la comunità di Ugnano.
Oggi a due anni di distanza non sappiamo se l’incontro con Autostrade c’è stato e se c’è stato qual è stata la risposta.
Il Sindaco in occasione del tour delle periferie fatto a fine aprile ha fatto un nuovo annuncio che non riguarda il giardino e l’area verde presso il cavalcavia dell’Autostrada dove ha trovato la morte la ragazza, ma il futuro Parco di Ugnano-Mantignano al cui interno l’area giochi verrà intitolata a Cristina.
La realtà è che nell’area, sotto al cavalcavia, non solo non c’è alcun giardino né tanto meno l’illuminazione, ma continua a persistere degrado e abbandono di rifiuti.
L’unico segno a testimonianza di quanto è accaduto è una targa lasciata ai piedi della sbarra dalla famiglia con la scritta ”Andrea Cristina è ciascuna di noi è figlia, madre, sorella. Mentre implora, grida, muore. Sola. Andrea non tornerà in vita. Cerchiamo di non ucciderla due volte, almeno”. La famiglia.

Pubblicato lunedì, 8 Agosto 2016 alle 12:52