Unioni civili e adozioni, Verdi (Frs): “Atteggiamento pilatesco del sindaco: schierarsi è necessario, è segno di civiltà”

Sabato in 100 piazze d’Italia si è radunato un popolo festoso per chiedere, con forza, al Parlamento di riconoscere i diritti di tutte e di tutti e per sostenere il DDL Cirinnà, così come è stato proposto, senza rimaneggiamenti peggiorativi, per il riconoscimento delle unioni civili e l’adozione dei figli e delle figlie del partner. L’adozione delle figlie e dei figli – spiega Donella Verdi (Frs) – è importante e serve prima di tutto alla loro tutela.
Cosa c’è di così scandaloso in questo? Cosa c’è di scandaloso nel riconoscere una realtà che esiste e che nessuno può impedire e potrà impedire. Già pienamente legittimata all’estero con il matrimonio tra persone dello stesso sesso, senza suscitare nessuno scandalo se non da noi, in alcuni settori del Paese, che si ostinano a vedere un unico modello di famiglia, senza capire che la società è già più avanti.
In Italia, ultimo Paese in Europa, non abbiamo nemmeno il riconoscimento delle Unioni Civili.
Il disegno di Legge Cirinnà non è esaustivo di tutti i diritti e non prevede il matrimonio egualitario come già nei paesi più avanzati ma, è comunque un primo passo importante verso il riconoscimento dei diritti e verso l’eliminazione delle diseguaglianze e le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale.
Tanti, a questo proposito sono i pronunciamenti che richiamano l’Italia a riconoscere le unioni tra persone dello stesso sesso, dalla condanna della Corte Europea per violazione dei diritti umani alla Corte Costituzionale che ci chiede di approvare con sollecitudine, una legge che preveda forme di convivenza per le coppie dello stesso sesso.
Si tratta di una questione di civiltà e che non rappresenta solo chi ha partecipato alle manifestazioni perché significa l’estensione dei diritti a chi ancora non li ha.
Per questo non è comprensibile la posizione del Sindaco letta sui giornali che si dice d’accordo col riconoscimento delle unioni civili anche se con dei distinguo non di poco conto ma, che non partecipa perché rappresenta la Comunità.
Il modo migliore per rappresentare la Comunità è quando ci si schiera apertamente per i diritti di tutte le persone e si sostengono e si difendono anche in prima persona, anche con la propria presenza a questi eventi.
Altre istituzioni, compreso il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, non hanno esitato, ed erano presenti, non solo come persone, ma come rappresentanti delle istituzioni e con i gonfaloni dei loro comuni.
Non si sono sottratti a questo importante appuntamento di civiltà per il nostro Paese. Un buon esempio sarebbe stato se anche il Sindaco si fosse unito a quel popolo.
Quando si tratta di diritti civili – aggiunge Donella Verdi – non si può stare al di sopra delle parti, si ha il dovere di schierarsi.
Quello del Sindaco appare più un atteggiamento pilatesco che una posizione che rappresenta la Comunità.
Se avesse voluto rappresentare la Comunità avrebbe scelto di stare in piazza della Repubblica. In quella piazza che chiedeva di estendere i diritti civili a tutte e a tutti.
Ma, forse, quello del Sindaco, è un atteggiamento coerente.
Avevo dimenticato. Lo scorso anno il Consiglio comunale aveva approvato una Mozione per la registrazione all’anagrafe dei matrimoni contratti all’estero e che il Sindaco, trincerandosi dietro motivazioni burocratiche, non ha ancora attuato.

Pubblicato lunedì, 25 Gennaio 2016 alle 11:56