Turismo, le proposte di Grassi

Aumenta il numero dei turisti, specialmente escursionisti, che ogni anno Non sono i turisti a creare disagio alla città

Si calcola che il movimento dei turisti nella città di Firenze influisca di circa il 26-29% sul totale dei movimenti di persone, tra residenti e persone che ogni giorno di spostano da altri territori.

Non è tanto il numero dei turisti, anche se in continuo aumento, a creare disagio reale alla città, è piuttosto la perdita di identità di Firenze, è il non riuscire più a vivere, come residenti,  l’anima dei luoghi, la loro atmosfera, il ritmo e le attività della vita quotidiana.

 

Le migliori politiche turistiche sono quelle per migliorare la qualità di vita dei residenti

Quando i centri storici si svuotano di abitanti e di attività locali è inevitabile una perdita progressiva di identità. In sostanza, sono le politiche urbanistiche a determinare anche quelle turistiche. Le migliori politiche turistiche sono la somma delle migliori politiche per i residenti. Dove c’è attenzione per i bisogni dei residenti c’è sicuramente un’offerta turistica qualitativamente migliore.

La pulizia della città, il  problema dell’inquinamento, le zone pedonali, la possibilità di muoversi facilmente nella città, la qualità dell’educazione, i legami di solidarietà, l’estensione dei saperi e delle conoscenze pratiche  sono gli  atti necessari e fondamentali di politica turistica. Da una parte richiedono una  chiarezza di valori, dall’altra interventi più precisi, a volte anche minimali.

Senza identità i luoghi  richiamano il turismo peggiore

Più svuotiamo i centri dai loro abitanti naturali più favoriamo attività rivolte al turista  con un concetto puramente commerciale,  contrario a quello dell’accoglienza, dell’investimento a lunga durata, del soddisfare il cliente. Le stesse attività ricettive rischiano di essere sempre più dominate da soggetti che poco hanno a che fare con la tradizione turistico-alberghiera e ancora meno con i valori della comunità locale.

vengono a Firenze ma diminuisce il fatturato delle imprese turistiche in mancanza di un “turista sostenibile” che vorrebbe soggiornare più a lungo e cercare una relazione con i luoghi della città.

E’  un tipo di turista che può incrociarsi con le stesse esigenze della città, e dobbiamo  renderlo partecipe delle nostre strategie.  Dobbiamo dunque mettere al centro delle nostre attenzioni il visitatore ,  ribaltando le categorie e selezionando noi il turista adatto alle nostre strategie.

 

Programmazione o marketing ?

Sviluppare una città è diventata sempre più un compito del marketing territoriale, di trasformare l’immagine in un logo, più che riprendere il principio della programmazione sia della comunità dei residenti che di quella turistica.

Pensare solo in termine di immagine porta inevitabilmente a puntare sempre più e solo sul turismo. Proliferazione di camere, di appartamenti per turisti, di paninerie e pizzerie possono fare di Firenze tutta albergo, niente città.

Di anno in anno  diminuiscono gli abitanti nel centro storico, aumentano le difficoltà di vita per servizi e qualità dell’ambiente.

Interi palazzi svuotati per allestire stores o alberghi ,  strade che sembrano sempre più duty-free shops aeroportuali. La città viene sempre più usata e non vissuta.

L’elemento che caratterizzerà  il turismo del domani sarà la programmazione della mobilità e degli spazi delle città d’arte, la programmazione delle visite, il loro decentramento sul territorio, in un giusto rapporto con le stesse esigenze dei residenti.

A tale fine è necessario il contributo imprenditoriale di “rete” di tutti gli operatori dell’area provinciale, sia dell’economia turistica diretta sia di quella indiretta, così come appare indispensabile assicurare un’adeguata crescita professionale del comparto ricettivo, dell’accoglienza e della produzione dei servizi in generale, nell’obiettivo prioritario della creazione di un “sistema in grado di raccontarsi”.

 

I nostri riferimenti non possono più essere solo i grandi motori di ricerca on line ma anche le community, i siti, i blog, i diari di viaggio,  quel grande desiderio dal basso di interagire con una destinazione turistica.

Sono i residenti,con  le loro storie di vita, le loro abitudini, i migliori promotori turistici.

 

 

Utilizziamo la tassa di soggiorno per far vivere Firenze anche ai turisti

Le risorse che  ogni anno entrano in comune dalla tassa di soggiorno versata dai turisti deve essere maggiormente finalizzata  a tutti quegli interventi utili a migliorare la vita  dei residenti nel centro storico e  garantire la partecipazione dei turisti ai diversi  spazi e attività della città abitualmente rivolti solo ai residenti.

1)      L’artigianato e le botteghe tipiche possono rilanciare un turismo diverso, per garantire la presenza degli artigiani è fondamentale  introdurre incentivi per calmierare l’aumento degli affitti per i laboratori/negozi degli artigiani e dei commercianti.

2)       elaborare un nuovo Piano di settore turistico-alberghiero, in particolare con attenzione ai  cambi di destinazione d’uso rendendoli più difficile o prevedendo standard di servizi che sconsiglino l’apertura indiscriminata di locali di somministrazione ( ad esempio aumento dell’area destinata alla produzione rispetto a quella del consumo, più bagni, etc)

3)      ricostituire in Oltrarno un polo formativo per l’artigianato artistico e per i mestieri.. Ci sono tanti restauratori con i quali il polo potrebbe instaurare rapporti per tirocini formativi e per l’apprendistato. Questo favorirebbe anche l’occupazione, la trasmissione delle arti e mestieri ed il recupero di ragazzi drop-out;  il  Conventino nuovo nell’Oltrarno  potrebbe essere un contenitore da recuperare anche a questi fini.

4)      Per i piccoli commercianti e negozi di vicinato la loro messa in “ rete” (dal 2010 esiste anche in Italia una normativa sui contratti di rete) per facilitare gli acquisti e in  particolare per valorizzare i prodotti realmente rappresentativi del territorio.  I “ mercati”  rappresentano una forma spontanea di rete di imprese e vanno maggiormente valorizzati perché ricercati dai turisti che vogliono vivere Firenze

5)      potenziare con progetti specifici un turismo culturale e consapevole per promuovere le produzioni artigianali locali. Niente outlet alla Peruzzi ( che ha colonizzato un intero quadrato di locali attigui a Piazza S.croce), ma un sistema di percorsi, di mostre di iniziative tese a far conoscere i nostri prodotti.

6)      Garantire l’apertura di spazi sportivi (comunali, associativi…)  anche ai turisti, coinvolgerli tramite il mondo dell’associazionismo nella organizzazione e valorizzazione degli eventi sportivi e storici, avvicinandoli a quelle forme di “sport educativo”, non agonistico ma partecipativo.

7)      Ripristinare il “fiorino dell’ospitalità” quale riconoscimento alla cittadinanza onoraria per quei turisti che hanno partecipato con consapevolezza ai diversi momenti di vita cittadina e per quegli operatori turistici che sono riconosciuti come i più accoglienti e corretti nei confronti della loro clientela.  In attesa che sia ristrutturata la legge di classifica decidere

un riconoscimento da assegnare alle strutture che rispondono a determinati requisiti di estetica strutturale, efficienza dei servizi, e cortesia, che non siano il pollicione di Booking o il certificato di Tripadvisor. L’assegnazione avverrebbe da parte di una commissione indipendente (gratuita) formata da rappresentanti delle associazioni imprenditori e da esperti di turismo, oltre che da membri delle associazioni direttori albergo e di operatori del turismo (SKAL).  Tra i parametri indispensabili il rapporto camere/nr.dipendenti.

Gli stessi Ospiti potranno contribuire segnalando il loro gradimento attraverso un form presente sul sito del Comune. Le segnalazioni potranno essere fatte solo in collegamento alla registrazione di P:S:

La stessa commissione  potrebbe dare un contributo a rilevare situazioni di abusivismo, e questo a tutto vantaggio del settore. L’assessorato al turismo istituirà un ufficio in grado di monitorare la rete e rilevare quelle  strutture che non siano presenti tra quelle autorizzate. Il Comune potrebbe assistere le strutture nel pretendere che le OTA utilizzino solo classificazioni ufficiali, per non confondere il turista.

 

 

 

 

 

 

 

Scheda

Nel 2013 nella città di Firenze abbiamo avuto 3.400.000 circa di arrivi di turisti con 8.300.000 presenze e quindi di pernottamenti.

I posti letto complessivi disponibili a Firenze ammontavano al 2013 a 18.678.

Firenze ha circa 375.000 abitanti di cui 67.000 abitano nel Centro Storico. La densità di abitanti per kmq in città è di 3571 abitanti mentre nel centro storico è di 5.888

Il centro storico ha una superficie di 11,3 kmq su un totale di 102,4

Quando la città arrivava a 6-6.500.000 di presenze turistiche (ma in questi  ultimi  anni c’è stato un progressivo aumento dei flussi)  si calcolava un movimento giornaliero di circa  28.000  visitatori  con una incidenza del 23,2% sul totale dei movimenti di persone. Tutto ciò di fronte alle 140.000  persone che ogni giorno  si spostavano da altri territori, in arrivo e uscita per lavoro e studio,  ai quali occorreva  aggiungere 170.000 fiorentini che si  muovevano  all’interno del comune .

Altro dato interessante il  74,42% dei turisti raggiungeva il centro a piedi impiegando una media di 6 minuti e 40, il 14% utilizzava l’autobus, media di 8 minuti e 25, il taxi era  utilizzato dal 4,86%, il 2,3% adoperava l’auto propria. Un dato anche questo in parte da  confermare considerato il fatto che la maggior parte delle nostre strutture ricettive continua ad essere nel centro storico.

Pubblicato venerdì, 16 Maggio 2014 alle 11:19