Trascrizione nozze gay, Firenze riparte a sinistra denuncia: “Riconoscimento ancora inapplicato dopo ben 5 mesi” Dura critica da sinistra: “Proposta di Nardella si è rivelata fallimentare dal punto di vista sia politico che pratico”

“Sono passati ben cinque mesi e non è cambiato niente: la nostra mozione che chiedeva la piena applicazione e il riconoscimento dei matrimoni contratti all’estero anche da coppie dello stesso sesso, è ancora inapplicata. E così, la proposta di Nardella, che aveva equiparato il matrimonio all’estero ‘abbonando’ l’anno di convivenza per potersi iscrivere nel registro delle unioni civili, si è rivelata fallimentare sia dal punto di vista politico che pratico come dimostrato dagli esiti della ‘caccia al tesoro’ stamani da Repubblica”.

E’ la denuncia, a cui si unisce la dura critica, dei consiglieri comunali di Firenze riparte a Sinistra. L’opposizione di sinistra di Palazzo Vecchio affronta la questione “nel metodo e nel merito” poiché si tratta di “una scelta sbagliata che non rispetta e non applica la richiesta del Consiglio comunale e non ha rappresentato neppure un baluardo nella battaglia politica per il riconoscimento di diritti pieni e reali come avevamo chiesto”.

La delusione è forte, soprattutto perché “in questi giorni in cui emerge chiaramente quanta strada ancora Firenze debba fare, assistiamo a vittorie di civiltà dell’Irlanda. Anche per questo torniamo a chiedere di applicare la mozione che avevamo presentato e che il Consiglio aveva approvato”. “E’ chiaro a tutte e a tutti – continua la nota dei consiglieri di Firenze riparte a Sinistra – ancora una volta, che l’operazione messa in piedi da Nardella e dalla sua Giunta dopo l’approvazione della nostra mozione era finalizzata solo a dribblare e frenare le richieste di riconoscimento che si stanno sollevando dalla cittadinanza e a gettare fumo negli occhi. Se si fosse voluto fare un passo avanti Nardella avrebbe dovuto seguire l’esempio dei sindaci di sinistra, Pisapia e Zedda, o dei suoi stessi compagni di partito, Barnini o Bonifazi. E, piuttosto che difendersi dagli attacchi della Chiesa e di associazioni come Manif pour tous, doveva attaccare l’ingerenza della ordinanza del Ministro Alfano. Nardella doveva dire una volta per tutte che in attesa di una legge nazionale che faccia recuperare terreno all’Italia (che dubitiamo Renzi sia in grado di proporre) i sindaci devono fare quanto possono equiparando i matrimoni contratti anche all’estero da coppie dello stesso sesso a quelli contratti in Italia. Ci aspettiamo questa scelta: di sinistra, di buonsenso, di giustizia e di dignità per tutti e tutte”.

Pubblicato martedì, 26 Maggio 2015 alle 15:41