“Task force Municipale, periferie abbandonate. Firenze non è solo il centro”

“Task force Municipale, periferie abbandonate. Firenze non è solo il centro”

Grassi, Trombi e Verdi: “Stop alle minacce di provvedimenti disciplinari agli agenti”

“Non basta spostare qualche agente in centro per parlare di task froce a Firenze. Non è certo sinonimo di maggior sicurezza, né di giusto approccio al fenomeno illegale. Perché si dimenticano le zone più periferiche. E sembra piuttosto una scelta d’immagine, non di sostanza”.

E’ dura la critica mossa dal capogruppo di “Firenze riparte a sinistra con Sinistra ecologia e libertà, Firenze a sinistra e Rifondazione comunista”, Tommaso Grassi, e dai consiglieri Giacomo Trombi e Donella Verdi.

“Visto che non sono stati assunti nuovi agenti – affermano i consiglieri – la tanto sbandierata task force per la lotta all’abusivismo commerciale da parte di venditori che occupano le vie centrali più affollate, non è altro che una maggior presenza di personale in divisa in alcune strade. E di conseguenza c’è un presidio ridotto nelle altre aree, oltre a minori controlli per reati di differente natura”.

Ogni anno il sindaco, ricordano i consiglieri Grassi, Trombi e Verdi, per far fronte all’abusivismo “chiede alla Polizia Municipale di pattugliare aree ben precise – spiegano – come se la soluzione dell’intero fenomeno fosse un inasprimento dei controlli. Questo senza pensare che di fatto la Municipale eleva solo una sanzione amministrativa nei confronti di chi acquista merce contraffatta. Una cifra, stabilita sulla base della legge regionale sul commercio, che non rappresenta certo la soluzione all’abusivismo. Dietro, spesso, ci sono fenomeni di carattere criminale di ben altra portata. E il pattugliamento della strada, con il teatrino dei venditori che si spostano al passaggio degli agenti e poi tornano al loro “lavoro”, è sotto gli occhi di tutti. Certo – incalzano Grassi, Trombi e Verdi – non si può pensare di militarizzare le nostre strade come vorrebbe la destra radicale, né di presidiare ogni angolo con l’impiego di tutte le forze dell’ordine a disposizione. Affrontare in modo corretto e più incisivo la questione significa valutare strumenti per reinserire nella società e nel mondo del lavoro coloro che, sfruttati e sotto ricatto, sono costretti per sopravvivere a lavorare nell’irregolarità. E soprattutto andare a vedere chi c’è dietro al semplice venditore abusivo, mettendo in condizione gli inquirenti di lavorare su questo fronte. Questa è la scelta che il sindaco di Firenze, responsabile della polizia locale, deve concordare, per un intervento coordinato e sinergico, con le altre forze di polizia”. “In tutto ciò non è pensabile neanche che gli agenti – concludono i consiglieri – siano sottoposti a stressanti e non risolutive giornate di lavoro. E’ a questo logorio, questa situazione frustrante, che crediamo debba essere imputato lo sfogo della vigilessa che ha imperversato sui media. Ci chiediamo quindi come può un’amministrazione, davanti a una denuncia di difficoltà di una propria dipendente, rispondere con la minaccia di un provvedimento disciplinare? La risposta non tocca a noi darla”.

Pubblicato sabato, 28 Giugno 2014 alle 20:05