Stupro alla Fortezza, Verdi, Grassi e Trombi: “È stata processata la ragazza e non gli stupratori.”

2008: Stupro di gruppo alla Fortezza. Il branco è stato assolto. Siamo nel 2015. Vi ricordate il Processo per Stupro che suscitò tanto scalpore nel 1978 con l’avvocata Tina Lagostena Bassi? In quel processo si affermava che una donna di buoni costumi non poteva essere violentata e che se c’era stata violenza, questa era stata provocata da un atteggiamento sconveniente da parte della donna e che se non c’era dimostrazione di violenza fisica o ribellione, allora la donna era consenziente.

Sono passati 37 anni da allora ma, nulla è cambiato nella motivazione di assoluzione del branco:si dice nella sentenza “la ragazza era presente a se stessa anche se probabilmente ubriaca”, che “l’iniziativa del gruppo non fu ostacolata”, che “la sua vita non era lineare” che “pur essendo un soggetto fragile era disinibita e in grado di gestire la propria bisessualità e i rapporti fisici occasionali”. La sentenza emessa è stata non sullo stupro che c’è stato ma, su un giudizio sulla morale della ragazza. Cosa c’entra la vita non lineare, l’essere bisessuale, avere rapporti occasionali. Ancora una volta è stata processata la ragazza e non gli stupratori.

Questa ragazza non è riuscita a restare a Firenze, se n’è andata all’estero per riprendersi la sua vita e dopo sette anni, dopo la sentenza ha sentito il bisogno di scrivere una lettera che vi invito a leggere per dirci che lei c’è, che esiste e ciò che ha subito rappresenta ancora oggi un incubo e uno schok incancellabile, ci racconta del suo coraggio nella denuncia e di come questa si sia trasformata a sua volta in un ulteriore violenza fino alla sentenza che anziché giudicare il reato ha giudicato la sua morale, questo a dimostrare come, sia ancora a prevalere in molti giudici una cultura fortemente arretrata e maschilista che pensavamo, almeno nella giustizia, superata.

Pubblicato lunedì, 20 Luglio 2015 alle 18:10