“Stasera, davanti a Palazzo Vecchio c’è stato un presidio a sostegno dei servizi educativi e per chiedere l’assunzione del personale educativo che da anni garantisce la tenuta del servizio.
L’Assessora Giachi, a causa di un impegno – spiega la consigliera di Firenze Riparte a Sinistra – Sinistra Italiana Donella Verdi – non ha risposto al mio Question Time su “Decreto Enti Locali e assunzioni personale educativo nei nidi d’infanzia” che ho già trasformato in Interrogazione urgente a risposta scritta”.
A tal proposito segue questa mia nota:
I nidi, sono a tutti gli effetti un servizio educativo e come per la Scuola dell’Infanzia, rappresentano un fiore all’occhiello per la qualità e la professionalità con cui vengono gestiti.
Qualità è professionalità che devono essere al primo posto pena il ritorno a servizi di tipo assistenziale anziché a servizi con funzione educativa.
L’attività dei nidi e la continuità e qualità, a causa delle carenze di organico creatisi nel tempo si regge e viene mantenuta con le supplenze e con contratti a tempo determinato delle educatrici della graduatoria a scorrimento del concorso del 2014 e che scadrà a luglio del prossimo anno.
Questa situazione, se non si procederà ad assunzioni, non potrà che influire negativamente sulla qualità del servizio e che vede già ora le educatrici barcamenarsi, ogni giorno, per salvaguardare la tenuta dei nidi.
Col Decreto Enti Locali, convertito in Legge ad agosto, i comuni possono assumere, attraverso un piano straordinario, per i servizi educativi, il personale necessario, svincolati dai limiti del turn over.
Si tratta di una opportunità di cui tanti comuni in Italia, si sono avvalsi per mantenere la continuità e qualità educativa ma, che vede Firenze ancora non avere agito o manifestato l’intenzione di agire in tal senso.
C’è una graduatoria in essere con personale idoneo, accuratamente selezionato e che già dal 2014 è utilizzata per le supplenze e adesso per coprire le carenze di organico.
La Comunità Europea dà indicazioni precise per il riconoscimento professionale di chi opera nella prima infanzia.
Vorremmo capire cosa intende fare l’amministrazione comunale: se vuole utilizzare questa opportunità per garantire il mantenimento della gestione diretta dei nidi oltreché per dare stabilità a quelle educatrici che ad oggi garantiscono ai nidi di funzionare.
Oppure se, come per la scuola dell’infanzia, vuole continuare con le esternalizzazioni dei servizi educativi, che non fanno risparmiare un soldo all’amministrazione, ma contribuiscono, oltre a una perdita di un’eccellenza, ad aumentare, attraverso il ricorso agli appalti, il precariato e condizioni contrattuali peggiorative con il ritorno ad un servizio di natura assistenziale.
Se l’Amministrazione non saprà utilizzare quanto la Legge ora consente sarà la conferma che si tratterà di una scelta politica e cioè quella di non voler investire sui servizi educativi con il conseguente progressivo smantellamento verso appalti che creano precarietà e abbassamento della qualità educativa.
Pubblicato lunedì, 19 Dicembre 2016 alle 16:47