Scelgo Firenze. Ma la Toscana non è solo Firenze.

Scelgo Firenze. Scelgo ‘Toscana a Sìnistra’ espressione di varie forze di cittadinanza, associazioni, del mondo ecologista, della cultura, dell’informazione, e dei tanti soggetti presenti alle assemblee cittadine della Sinistra diffusa.

Ho deciso di accettare la sfida delle elezioni regionali su proposta di Firenze Città Aperta, che ha sostenuto Antonella Bundu sindaca ed eletto Dmitrij Palagi. Occorre unire le forze e le esperienze di sinistra che si oppongono ai due poli, di destra e di centrosinistra che fanno la corsa al centro, al voto moderato ed alla rappresentanza degli interessi forti, e che adesso in Toscana pur essendo diversi, presentano due programmi molto simili.

La Toscana non merita di essere governata dalla coalizione di Giani, erede della maggioranza che ha sostenuto Renzi dentro il Pd, ieri permettendo la sua personale ascesa nazionale, grazie al sostegno di tanti berlusconiani di ogni tipo e colore, ed oggi sostiene chi con la vittoria della continuità vedrebbe garantiti i propri interessi. Né tanto meno merita di far vincere la coalizione razzista e leghista-salviniana della Ceccardi, che vorrebbe realizzare un programma affine a quello di Giani. Storie diverse che danno risposte identiche ai medesimi interessi: dalla sanità privata alle grandi infrastrutture.

La Toscana non merita di dover scegliere tra la politica della ruspa e quella dei carri armati, perché la politica è mediazione tra interessi pubblici contrapposti, ascolto e rispetto dei territori. Non è politica imporre e cambiare le leggi a proprio piacere pur di far quel che si vuole, evitando il confronto e rinunciando a convincere chi si oppone della bontà delle proprie proposte.

Durante gli anni da Consigliere a Firenze non c’è un giorno in cui non abbia incontrato le persone. A tutte ho cercato di dare risposte, mettendole in contatto con le istituzioni, così complicate e spesso percepite come troppo lontane.
La politica, allontanatasi sempre di più dai bisogni e dalle richieste della cittadinanza, deve tornare ad occuparsi del bene pubblico.

Per l’esperienza politica e grazie al mio lavoro, so bene quanto il ruolo della Regione sia centrale per le comunità locali, non solo per le grandi città come Firenze, ma anche per i piccoli e piccolissimi comuni. Comunità spesso abbandonate a sé stesse dopo la riforma delle Province, e che invece hanno bisogno di poter usare i fondi strutturali e di investimento europei per realizzare le tante opere pubbliche utili e rafforzare i servizi alla cittadinanza.Tanti i temi su cui impegnarsi per Firenze, ma sapendo che la Toscana è anche molto altro. Dal nord al sud, dalle città ai piccoli comuni montani che hanno diritto di poter incidere sulle politiche regionali del proprio territorio. Una intera Regione al centro.

Dobbiamo riscoprire il buon Governo della migliore tradizione della Sinistra che garantisca servizi pubblici di qualità, che non lasci sole le persone in difficoltà e più fragili . Che si dedichi al Bene Comune, e che sia capace di guardare al futuro, all’Europa, al Mondo.