Risparmi, meritocrazia e riduzione dirigenti: solo parole al vento con l’amministrazione Nardella.

Grassi: “Tagli dei dirigenti? E’ una bufala. Così danno i numeri”

Il capogruppo di Firenze riparte a Sinistra tira le somme:  “I conti non tornano. Ridotti a 76 unità? Erano 70 nel 2012. Parola di Renzi”

“E’ uno scandalo. A leggere il comunicato stampa di Nardella e Gianassi, da consigliere comunale viene da ridere: i conti non tornano. E basta andare indietro due anni per tirare le somme. Erano 70, i dirigenti nel 2012. Parola di Renzi. E ora? Si riducono a 76? E’ una bufala e una presa di giro”.

E’ durissima la critica di Tommaso Grassi, capogruppo in Palazzo Vecchio di “Firenze riparte a Sinistra con Sinistra ecologia e libertà, Firenze a sinistra e Rifondazione comunista”. Ridicolo – dice – far passare per una vittoria quella che è la Caporetto del Comune di Firenze: risparmi? Più servizi ai cittadini? Qualità e meritocrazia? Ma quale e per chi?”. Viene detto che i dirigenti passeranno da 92 a 76. così Grassi è andato a verificare e i numeri che emergono sono ben altri. “Renzi – spiega il capogrupp – nel 2012 rivendicava in un comunicato stampa (http://press.comune.fi.it/hcm/hcm5353-9_2_365-+Spese+del+Comune%2C+le+precisazioni+del+sindaco+Ren.html?cm_id_details=61227&id_padre=4471) che i dirigenti erano allora 70. Chi è che bara? Si gioca, per far bella figura, tra i numeri della pianta organica che rimangono sulla carta e il numero dei dirigenti effettivamente assunti? In ogni caso piuttosto che preoccuparsi di quanti saranno i dirigenti a fine anno, a noi preoccupa che nessuna soluzione è stata trovata ai problemi che dal giorno successivo alle elezioni sono emersi in tutta la loro evidenza. E sono tanti: le direzioni cultura, sviluppo economico, servizi sociali, risorse umane e la Municipale in mano a direttori ad interim. Per non parlare del rilascio delle licenze per i dehors in ritardo di mesi e mesi, i regolamenti approvati dal vecchio Consiglio ancora non attuati. Non solo. Ci sono i bandi di gara per artisti di strada fermi, l’estate fiorentina in mano a Boeri senza che gli uffici siano stati coinvolti; i Servizi sociali, così come la Cultura allo sbando con un unico dirigente per 3 aree; l’ufficio del regolamento urbanistico senza un responsabile. Non si tratta di un dirigente in più o in meno, ma di una mancanza sistematica e profonda del Comune nel dare risposte ai propri cittadini”.

Grassi sforna un elenco puntuale di tutte le questioni irrisolte evidenziando i problemi uno dopo l’altro. Disagi che evidenziano, anche, come “sull’assetto complessivo è ancora una volta più chiaro che si aspetta l’applicazione del decreto legge sulla Pubblica amministrazione che cancella le violazioni di legge, emette una sanatoria, peraltro retroattiva, delle assunzioni a chiamata. E getta un’ancora di salvezza nell’incremento dall’8% al 30% dei dirigenti a chiamata rispetto al numero complessivo in organico”. Parola dell’esponente della sinistra fiorentina che rincara la dose: “Si tenta di infiocchettare una situazione che è davvero preoccupante e che sta immobilizzando un Comune come quello di Firenze: capiamo i membri della Giunta che da mesi interroghiamo sul piano della macchina comunale e che non sanno dare risposte, ma oggi abbiamo toccato l’apice della demagogia e della mistificazione. Hanno il coraggio di parlare di risparmi. Ma quali? Il Comune è costretto a ridurre dirigenti e direttori perché Renzi e Nardella hanno speso in 5 anni troppo e male, in attesa sempre che qualcuno da Roma non cambi le norme e possa dare nuovo spazio ad assunzioni ad personam”.

“Gianassi e Nardella nascondono i danni e le difficoltà create dopo la fuga di Renzi a Roma – incalza Grassi – ma nessuno deve farsi abbindolare dalle parole d’ordine risparmi, qualità e meritocrazia. I bisogni dei cittadini non subiscono certo nessuna pausa elettorale – affonda ancora il consigliere comunale –  e se la macchina comunale è in questa situazione è colpa solo della gestione miope e non lungimirante tipica del Comune in stile Renzi. Una gestione che ha affossato e umiliato ogni professionalità interna al Comune importando e assumendo figure esterne, il cui unico pregio era quello di conoscere qualcuno, e di certo non di conoscere la macchina comunale”. “Per questo – conclude il capogruppo – non posso che restare allibito e denunciare il finto nuovo stile che contraddistingue quest’amministrazione. Dietro una parvenza di centrosinistra e di riaperto dialogo con i propri dipendenti continua a agire in piena continuità col passato”.

Pubblicato giovedì, 17 Luglio 2014 alle 15:19