Riforma scuola locale e nazionale, Firenze riparte a sinistra: “Firenze apripista della riforma della ‘buonascuola’ a livello nazionale?”

“Progressiva chiusura delle scuole pubbliche, crescente ruolo dei privati nella gestione dei vari ordini e gradi della scuola, assunzioni del personale delle scuole pubbliche azzerato o ridotto all’osso, contributi a pioggia ai privati per ‘aiutare’ lo Stato e il Comune ad aumentare i posti da offrire, rette che lievitano, paghe da fame per i dipendenti delle cooperative o dei privati che gestiscono i servizi, spazi e immobili ceduti in cambio di un misero affitto pur di aprire un nuovo servizio: questa è la ricetta che vediamo a Firenze nella riforma Giachi della scuola dell’infanzia e delle esternalizzazioni degli asili nido e che fa da apripista a ciò che ci aspetta appena entrerà in vigore la buona scuola di Renzi.”

“Ecco perché oggi il nostro gruppo sarà presente in Piazza della Signoria per la ‘tovagliata’ con i bambini e le bambine, i genitori e le insegnanti della scuola dell’infanzia per ribadire ancora una volta davanti a Palazzo Vecchio, simbolo del potere cittadino, che #linfanzianonsi appalta e stasera parteciperemo al corteo indetto da molte sigle sindacali contro la riforma del #labuonascuola che partirà dalla Leopolda.”

“Una vicinanza e un sostegno, il nostro, che dai genitori che si vedono trasformare in peggio il servizio per i propri figli e figlie, e dagli insegnanti e dalle insegnanti della scuola dell’infanzia comunale che vedono sfumare la possibile assunzione in Comune a favore di un posto di lavoro incerto, sottopagato e precario nei futuri gestori del pomeriggio, si estende a tutte e tutti gli studenti e gli insegnanti di tutte le scuole fiorentine ed italiane che si troveranno a confrontarsi con le novità della riforma nazionale dal ruolo dei presidi nella nuova concezione della scuola fino al problema degli scatti stipendiali e del piano di assunzioni che dovrebbe riguardare tutti coloro che si trovano nelle cosiddette graduatorie ad esaurimento, al tentativo di rendere le scuole delle aziende in concorrenza tra loro per fondi e per contendersi gli studenti con le famiglie più abbienti così da poter contare su maggiori risorse economiche a disposizione.”

“Ci chiediamo se ancora sopravvive, dopo la riforma, il diritto allo studio per tutti gli studenti e tutte le studentesse che indipendentemente dal proprio portafoglio o da quello della famiglia hanno voglia di impegnarsi nello studio.” – concludono i Consiglieri Grassi e Trombi e la Consigliera Verdi del gruppo Firenze riparte a sinistra.

Pubblicato martedì, 28 Aprile 2015 alle 18:36