“L’Opera del Duomo concede una buonuscita da 330mila euro ad un ex dipendente. E’ vergognoso. Il Sindaco intervenga e chieda indietro il contributo dato dal Comune, ben 275mila euro, derivanti dagli incassi dei musei. E offende tutti i fiorentini che hanno contribuito con 170mila euro di crowdfunding al restauro del Battistero”. Così denuncia Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra. E incalza: “l’Opera è retta da un Consiglio d’amministrazione, se accetta di concedere buonuscite da nababbi, deve anche essere ben conscia che non può, nel momento della necessità, di restaurare il proprio patrimonio monumentale e storico piangere miseria. Troppo facile chiedere l’aiuto alla cittadinanza e alle istituzioni”.
“Stiamo parlando di un organizzazione non a fini di lucro – continua Grassi – con il fine della tutela, della promozione e valorizzazione, nelle funzioni religiosa, civile, culturale e storica, della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, nonché di tutti gli altri suoi monumenti e fabbricati. Quindi chiediamo al Comune, che se non verrà revocata la buonuscita, sia chiesta la restituzione del contributo di 275mila euro”. Il consigliere comunale conclude con un appello: “Viviano, l’ex dipendente e beneficiario, faccia un gesto di grande misericordia. Proprio nell’anno del Giubileo. Destini i fondi della propria buonuscita per i più bisognosi. Migranti e i profughi, alle tante famiglie, anche fiorentine, che hanno difficoltà economiche”.
Pubblicato lunedì, 29 Febbraio 2016 alle 16:49