Occupazione Concorde, Firenze a sinistra: “Da irresponsabili staccare la corrente elettrica”

“Se sono in queste condizioni è perché il Comune si rifiuta di intervenire con decisione”

“Occupare è un gesto estremo. Chi rinuncerebbe a tutto per andare a vivere in condizioni precarie? Se donne e bambini lo fanno vuol dire che non hanno alternative”. Commenta così il gruppo consiliare Firenze riparte a sinistra in Palazzo Vecchio il caso dell’occupazione dell’ex hotel Concorde, dove negli ultimi giorni è stata staccata la corrente elettrica. E spiegano che “la corrente è allacciata si abusivamente, ma solo perché un decreto del governo Renzi ha creduto di risolvere il problema delle occupazioni vietando il riconoscimento delle residenze e vietando gli allacci. E’ da irresponsabili staccare nella settimana dell’emergenza neve la corrente nello stabile con minori. E’ però arrivato il momento dopo giorni di preoccupante silenzio da parte delle istituzioni di trovare ad una soluzione. L’occupazione sta continuando senza corrente e quindi senza possibilità di avere un ristoro caldo con le stufe elettriche e decine di minori che stanno dormendo al freddo”.

“Auspichiamo che il Comune compia tutto quanto è in suo potere per ristabilire un minimo di giustizia umana – concludono Grassi, Verdi e Trombi – se molte persone vivono in queste condizioni è perché da anni in città si è abbandonato ogni tipo di pianificazione e investimento nel settore dell’edilizia pubblica. Ci si occupa, con risorse minime e assai insufficienti, solo dei casi emergenziali rincorrendo i soli casi eclatanti. Adesso è il momento di investire meglio e di più su nuove edificazioni. Servono strumenti a sostegno delle famiglie a rischio sfratto o che non riescono a sostenere un canone d’affitto. Si chieda ad ognuno di fare il proprio compito. Lo Stato traduca i fondi sulla carta del piano casa in risorse da poter spendere e non pensi solo a far scomparire, con la complicità della nuova legge sulla casa della Regione, interi settori della nostra società, togliendo a loro il diritto all’abitare e quindi non facendoli più comparire tra quella fascia di popolazione che ha bisogno di un sostegno del pubblico”.

Pubblicato sabato, 7 Febbraio 2015 alle 15:57