Mercafir, Grassi: “I grossisti in balia dell’improvvisazione del Comune”. ”A rischio la sopravvivenza del mercato”.

“Mancata trasparenza, procedure bluff, caos per confondere le acque. Il futuro della Mercafir è sempre più incerto. I lavoratori e le lavoratrici, grossisti e indotto rischiano di perdere tutto”. Così Tommaso Grassi capogruppo di Firenze riparte a sinistra con Sel, Fas e Prc sulle ultime vicende amministrative che riguardano lo spostamento del mercato ortofrutticolo fiorentino. E incalza “tatticismi politici, rinvii strategici e possibili ricorsi legali. Così il Comune di Firenze mischia le carte. Si va contro la pianificazione approvata pur di realizzare lo stadio senza porsi la vera domanda. Dove si sposta la Mercafir se non ci sarà più posto a Novoli?”

“Non si possono far andare su due binari paralleli entrambe le opere solo per accorciare sulla carta i tempi – continua Grassi – che si fa se non si trova un’area per il mercato ortofrutticolo che possa andar bene ai grossisti che hanno il diritto di rimanere almeno fino al 2029 nell’area di Viale Guidoni? E se per caso la Fiorentina dovesse avere un ripensamento sul progetto presentato cosa faremo di tutta l’area svuotata dalle sua attuali funzioni?”

“Hanno ragione I grossisti a definire una buffonata la procedura e la spettacolarizzazione dell’apertura delle buste. Molto probabilmente non si è presentato l’unico soggetto che possiede un’area rispondente ai requisiti richiesti dal Comune. Il rischio era una figuraccia a pochi giorni dalle elezioni? E allora si è preferito rinviare di qualche giorno l’annuncio che il bando nonostante le tre offerte non è andato a buon fine. Basta fare una visura camerale delle tre società o leggersi la localizzazione delle aree proposte per fare due più due e capire che nessuno possiede un’area di 15 ettari nell’area settentrionale del Comune di Firenze”.

“Si dica, almeno per trasparenza, se questa pantomima servirà per andare a trattativa privata con Unipol – conclude Grassi – proprietaria dell’area di Castello. La scusa sarà quella di ricontrattare i metri quadrati previsti a Castello e compromessi dall’aeroporto. Così si potrà discutere un nuovo piano che contenga anche la previsione del mercato ortofrutticolo in sostituzione dell’esistente. Tutto ciò senza tenere conto di uno dei motori economici della nostra città, un’azienda che ha migliaia di dipendenti tra diretti ed indotto e che Firenze non può in alcun modo perdere”.

Pubblicato mercoledì, 27 Maggio 2015 alle 16:11