Stazione-Leopolda

Grassi, Verdi e Trombi: “Incostituzionale negare dalla Questura qualsiasi manifestazione alternativa alla Leopolda”

Stamani invece il Pd chiede la deroga per le piazze storiche per la propria campagna del SI. 

“Viene di fatto negata a Firenze la possibilità di manifestare liberamente nei giorni della Leopolda: una scelta gravissima, senza precedenti, ricordando che anche lo scorso anno era stata data la possibilità ai ‘truffati’ dalle banche di arrivare in corteo dal lato opposto del Viale. Inibire manifestazioni politiche, peraltro in una giornata di campagna referendaria, è inaudito, e sotto il profilo politico assai grave e pericoloso. Possiamo capire che qualcuno possa aver paura delle contestazioni, sopratutto a Firenze dove è stato sindaco, ma non è (ancora) stato cancellato il diritto previsto dalla Costituzione di manifestare liberamente, e atteggiamenti come questi non faranno altro che alzare la tensione e inasprire i toni.”

“Una scelta che fa temere che qualcuno, piuttosto che al governo della Città, miri a censurare tutto ciò che non è a sé affine. Questa mattina, infatti, il Partito Democratico di Firenze ha chiesto in maniera irremovibile, facendo saltare l’accordo tra le diverse forze politiche sul regolamento delle modalità di campagna referendaria, di conferire alla Giunta la possibilità di far svolgere nelle piazze del centro storico, come Duomo, Signoria e Uffizi, la propria campagna a favore del Sì. Siamo felici di capire che Renzi vuole venire a Firenze a chiudere la campagna elettorale, ma dal Sindaco – che non dovrebbe governare in base alla tessera di partito che ha in tasca – ci aspettiamo un agire istituzionale e soprattutto autonomo. Oppure dobbiamo rassegnarci ad avere un sindaco che, quando c’è in ballo l’immagine del proprio Segretario di partito, deve solo ubbidire? La città non è di proprietà del premier, tanto meno di un segretario di partito.”

Pubblicato venerdì, 4 Novembre 2016 alle 15:45