Maggio musicale fiorentino nel caos: possibile fare un punto della situazione in consiglio ? Noi ne vogliamo parlare.

Maggio musicale fiorentino, Grassi, Trombi e Verdi: “Leggi cambiate, accordi sindacali saltati. Artisti, tecnici, maschere e la Fondazione senza certezze, il nuovo teatro ancora senza un piano di gestione e l’amministrazione non muove una foglia.”

Presentata la richiesta di iscrivere il tema all’ordine del giorno della prossima seduta del consiglio comunale

 

“La situazione della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino è sempre più drammatica al di là dei vari proclami trionfalistici che da più parti si sono alzati negli ultimi mesi per negare che ancora oggi vi sono problemi reali e che rimangono seri dubbi sul futuro di questa importantissima e storica realtà culturale fiorentina di livello internazionale. – affermano i consiglieri comunali Tommaso Grassi, Giacomo Trombi e Donella Verdi – Il nuovo Decreto Legge “Franceschini”, modificando sostanzialmente il precedente testo del Ministro Bray, mette in crisi il delicato equilibrio su cui era stato faticosamente costruito l’accordo del 7 gennaio tra la Fondazione e i sindacati e così allontana nei fatti sempre di più l’attuazione del piano di salvataggio che da mesi attendeva solamente la firma da parte del supercommissario Pinelli.” “Il provvedimento licenziato dal Consiglio dei Ministri cambia il quadro di riferimento in materia di normativa previdenziale e apporta modalità del tutto diverse per gli eventuali esuberi in Ales S.p.A. (se prima era garantito il trasferimento a pari condizioni adesso si obbliga il passaggio da procedure di mobilità) modificando sostanzialmente gli ancoraggi su cui erano stati sottoscritti gli accordi per i lavoratori. Eppure il Presidente del Consiglio dei Ministri, Renzi, dovrebbe conoscere bene quali effetti comporta la modifica normativa: è stato Presidente della Fondazione per 5 anni e nonostante il danno che ha provocato in coppia prima con la Sovrintendente Colombo e poi col Commissario Bianchi, almeno adesso in nome dell’amore che dovrebbe avere per Firenze, lasci in pace i lavoratori del Maggio e si preoccupi di salvare la Fondazione e di garantire un futuro al Maggio senza che il costo ricada tutto sulle spalle delle masse artistiche e di coloro che ci lavorano.” “Ricordiamo peraltro che a tutt’oggi il Comune di Firenze e la Regione Toscana, a differenza del Governo, non hanno indicato i propri membri nel costituendo Consiglio d’Indirizzo, la nuova forma del Consiglio d’Amministrazione, bloccando di fatto l’operatività dell’organo di governo della Fondazione. Quest’ultima che non dispone attualmente più di alcun patrimonio da mettere a bilancio: il vecchio Teatro Comunale venduto alla Cassa Depositi e Prestiti, i magazzini trasferiti all’aria aperta all’Olmatello, da luglio anche uffici e laboratori dovranno trasferirsi nei locali del Nuovo Teatro, che non sono stati però conferiti alla Fondazione: tutte strutture necessarie e che il Comune si deve ricordare per legge dovrebbe fornire al Teatro per le proprie attività:” “Ritenendo che il Consiglio comunale debba prestare attenzione ai vari aspetti che coinvolgono la Fondazione del Maggio Musicale non per ultime la vicenda del corpo di ballo e del futuro delle maschere  del teatro, che con un concorso dalle modalità almeno criticabili, sono state fatte fuori dall’oggi al domani apparentemente senza alcuna motivazione plausibile – concludono i consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra – Sinistra Ecologia Libertà, Firenze a sinistra e Rifondazione Comunista – chiederemo alla Presidenza del Consiglio di iscrivere all’ordine del giorno del prossimo consiglio una comunicazione del sindaco Nardella sul tema del Maggio che risponda ai tanti quesiti e rassicuri sul futuro della fondazione e sulla gestione del nuovo teatro.”

Pubblicato venerdì, 20 Giugno 2014 alle 20:49