Contro il neoliberismo, contro i nazionalismi. In Europa per un’alternativa di sinistra, antirazzista, femminista, ecologista.

Per un’altra Europa 
Vanno ampliati i poteri del Parlamento Europeo rispetto agli organismi composti dai Governi nazionali, come il Consiglio e la Commissione. Vanno potenziate tutte le forme di espressione e di democrazia diretta dei cittadini su scala europea, senza delegittimare gli organismi preposti. Il mio obiettivo è aprire subito un percorso costituente per un’Europa federale che ponga alla sua base i diritti sociali, civili, di libertà, delle persone. La prosecuzione delle politiche di austerità è totalmente irresponsabile: la risposta non può che essere la disobbedienza ai trattati per imporre una svolta e difendere i diritti di tutte e tutti. Il Fiscal Compact deve essere cancellato. Così come deve essere eliminato, dalla Costituzione italiana, il principio del pareggio di bilancio. Vanno radicalmente riscritti i trattati, cambiando i parametri arbitrari di Maastricht e cancellando i principi fondativi del neoliberismo che li ispirano, quali la competitività, la libera circolazione dei capitali senza alcuna regolazione della finanza speculativa. Vanno trasformati missione, ruolo, strumenti della Bce e va istituita un’agenzia di rating pubblica per sottrarsi al solo giudizio di quelle private attualmente operanti.  Va promossa una conferenza internazionale, per la ristrutturazione del debito, come è successo con il taglio del debito tedesco dopo la II Guerra Mondiale. 


Europa del lavoro e dell’inclusione

Riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a 32 ore settimanali a parità di salario. Rimettere in discussione le controriforme pensionistiche che ovunque in Europa hanno aumentato l’età della pensione. Salario minimo, orario a livello europeo, con l’armonizzazione dei contributi, che contrasti i processi di dumping sociale. Introduzione di una “scala mobile” europea che permetta l’indicizzazione automatica dei salari in tutta Europa. Lavoro a tempo determinato e altre forme di contratti atipici siano l’eccezione e non la regola. Contratti a tempo indeterminato che garantiscano i diritti minimi, da quello alla malattia alla maternità, dalle ferie al riposo settimanale. Definizione di standard sanitari, educativi, per il diritto all’abitare, per un welfare europeo, che non solo blocchi le privatizzazioni in corso, ma riaffermi la responsabilità pubblica.

Stop Ttip, Ceta e Direttiva Bolkestein

Abolizione delle Commissioni arbitrali private a cui le grandi multinazionali potranno denunciare le istituzioni pubbliche che prevedano norme di protezione del lavoro o dell’ambiente. Rifiuto di ratificare l’approvazione avvenuta in sede europea del Ceta, l’accordo di libero scambio tra Canada e Ue, né va consentito alla Commissione Ue di riproporre il Ttip. Le politiche commerciali europee devono rispettare i diritti del lavoro e salvaguardare la natura. 
Abolizione totale della direttiva Bolkestein e contrasto ad ogni tentativo di privatizzazione dei servizi pubblici. Difesa dei beni pubblici dalla aggiudicazione a multinazionali che sposterebbero il baricentro della gestione di spazi e aree pubbliche in concessione lontano dai territori. Valorizzazione delle assegnazioni a privati la gestione diretta. 
Divieti e limitazioni alla vendita di animali esotici all’interno dell’Ue. Rendere trasparenti le etichette dei prodotti di origine animale provenienti da paesi terzi affinché siano palesate la provenienza e il rispetto delle norme europee in materia anche di tutela degli animali. 

Europa dell’ambiente e dell’economia verde 

L’Europa entro il 2030 riduca le emissioni di gas serra del 65%, il consumo di energia del 40%, e perché il 45% dell’energia venga da fonti rinnovabili. Programma di riconversione ecologica con investimenti in filiere industriali, di trasporti, dell’efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili. Salvaguardia dal rischio sismico e idrogeologico, coinvolgendo in progettazione e  gestione le comunità locali e i territori. Impedire, infine, i processi privatizzazione, inquinamento, sfruttamento delle risorse naturali, ed all’opposto difendere ed estendere i beni comuni.
Bisogna bloccare le grandi opere inutili e dannose. Il Green New Deal è un piano per la transizione ecologica che creerà nuova occupazione. Sviluppo e valorizzazione dell’agricoltura attraverso la difesa delle biodiversità, opposizione agli Ogm, difendendo le aree agricole dalla cementificazione, ripopolando le zone rurali interne, valorizzando le produzioni mediterranee. Difesa delle risorse del mare, combattendo l’inquinamento e la pesca eccessiva e incontrollata. Piena applicazione del Trattato di Lisbona che riconosce gli animali come esseri senzienti nella legislazione europea e degli Stati. Adozione di una legge quadro sul benessere degli animali e attenzione sui modelli di produzione che non facciano uso di gabbie nella Politica Agricola Comune (Pac).  Diffusione di sistemi per l’identificazione e registrazione di cani e gatti in Europa. Riduzione del ricorso a cavie animali a favore di metodi sostitutivi altrettanto efficaci. 

Europa femminista, della pace, senza discriminazioni 

Respingere l’attacco alle conquiste di libertà delle donne, come il Ddl Pillon sulla 194. Piena parità di accesso, diritti, mansioni, retribuzioni nel mondo del lavoro, incremento ed equa divisione dei congedi parentali. Riduzione d’orario, rafforzamento del welfare, reddito di base, norme per garantire l’uguale rappresentanza delle donne nella politica e vita pubblica. Piena attuazione della convenzione di Istanbul sulla violenza domestica. Garantire la reale autodeterminazione sulle proprie vite e i propri corpi. Affermazione dei diritti delle persone Lgbtiqi: l’introduzione del matrimonio egualitario, il diritto all’adozione anche a single. 
Vogliamo un’Europa dell’accoglienza, antirazzista e inclusiva. Riforma del Regolamento Dublino, che limita la circolazione dei richiedenti asilo. Siamo per i diritti delle e dei migranti. Canali di ingresso certi per richiedenti asilo, investimenti nelle politiche di inclusione sociale, la possibilità di voto amministrativo ed europeo, armonizzazione delle norme per la cittadinanza (ius soli). Rottura degli accordi con i Paesi in cui non vengono rispettati i diritti umani; definizione di norme che consentano ai migranti di difendere i loro diritti.Sanzioni per chi impedisce il soccorso in mare o in qualunque altro luogo.
Disarmo nucleare, avviare la conversione dell’industria bellica. Riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, riportare la pace in Siria e nelle zone di conflitto in Africa. Contro la repressione e per i diritti del popolo curdo. Sviluppare la cooperazione internazionale, lotta a tutte le criminalità, le mafie, lo schiavismo e lo sfruttamento sessuale di donne e minori. Condanna di ogni violenza e contrasto ad ogni organizzazione neofascista e neonazista.  

Europa della giustizia fiscale e dell’equità 

Nella Ue la finanza speculativa non ha nessuno controllo.Tassazione sulle transazioni finanziarie a solo fine speculativo, con la Tobin Tax e il controllo sui movimenti dei capitali. Armonizzare i sistemi fiscali con criteri di progressività e introducendo una patrimoniale. Divieto delle transazioni con i paradisi fiscali. Separare in modo netto le  banche commerciali da quelle di investimento. Limitazione dei derivati; proibire le vendite allo scoperto.Aliquota minima sulle società del 25% in tutti gli Stati. Tutte le multinazionali, compreso quelle del web, devono garantire piena trasparenza con la rendicontazione e il pagamento delle tasse.


Europa dei saperi, della cultura, della formazione e della scuola pubblica

Garantire e potenziare la scuola pubblica di ogni ordine e grado, elevare l’obbligo scolastico a 18 anni, garantire la laicità e la libertà di insegnamento, il lavoro cooperativo e la collegialità nelle scuole. Garantire l’accesso libero e gratuito al sistema universitario, abolendo i numeri chiusi. Finanziamenti adeguati per tutte le università, e delle risorse per il diritto alla studio. Promuovere la diversità delle espressioni artistiche, culturali e linguistiche. La cultura come ambito strategico di investimento pubblico a garanzia dell’autonomia e del pluralismo culturale, dell’indipendenza produttiva e distributiva.Eliminazione dei contributi pubblici ai circhi che sfruttano gli animali. Proteggere dalle privatizzazioni e dal degrado i beni pubblici di valore culturale. Predisporre linee guida comuni europee per la gestione del fenomeno dei B&b e affittacamere. Riconoscere il carattere “intermittente” del lavoro culturale e adottare normative per la protezione dei lavoratori. Tutelare la specificità dei siti di particolare interesse in cui operano e la professionalità delle guide turistiche delle città d’arte rispetto alla deregulation in atto. Garantire l’accesso ad Internet mantenendo la neutralità della rete.