Impensabile rallentare il ritmo dei lavori, l’obiettivo della messa in sicurezza dell’argine deve esser raggiunto entro inizio ottobre.
“Non si può negare che in condizioni normali e non davanti ad una ricostruzione che deve avvenire ad opera d’arte e in una corsa contro il tempo, non avrebbe avuto senso lavorare 24 ore su 24 con macchine e lavorazioni assai rumorose a pochi metri dalle abitazioni. Sul Lungarno Torrigiani sarebbe impensabile imporre anche il benché minino rallentamento dei lavori per ridurre i disagi alla cittadinanza che anche d’estate vive nelle case immediatamente prospicienti l’Arno ma non è altrettanto utile disinteressarsi del disagio dei fiorentini.”
“Proprio in virtù dalla eccezionalità della situazione e non essendo lavorazioni per rumore e intensità neppure paragonabili a quelle che vorremmo poter vedere lungo i cantieri della tramvia affinché le lavorazioni fossero il più celere possibile, liberate strade e piazze dai cantieri e finalmente messa in funzione anche le linee 2 e 3 della tramvia riteniamo che nel caso del Lungarno sia necessaria una risposta altrettanto eccezionale: venga proposto alle famiglie e in particolar modo a coloro che hanno anziani o minori che soffrono maggiormente i disagi, l’opportunità di accettare fino alla fine delle lavorazioni una collocazione in altri alloggi messi a disposizione dal Comune e pagati con i fondi della ricostruzione dell’argine.”
“Non riteniamo in alcun modo sia possibile rallentare il ritmo dei lavori sul Lungarno: l’obiettivo della messa in sicurezza dell’argine deve esser raggiunto entro inizio ottobre e nessun può pensare che si debba mettere a rischio la tenuta dell’intero argine e la sicurezza dell’area fiorentina quando con le prime piogge e l’aumento del flusso dell’acqua dell’Arno. Le lavorazioni devono procedere celermente e non ci possiamo permettere di ricostruire l’argine in modo approssimativo.”
Pubblicato domenica, 14 Agosto 2016 alle 16:35