La TASI ha sostituito l’IMU sulla prima casa. La nostra proposta: per i redditi sotto i 25.000 euro ci siano le stesse detrazioni del 2012.

Bilancio, Grassi: “Detrazioni uguali a quelle del 2012 per i redditi inferiori ai 25000 euro”

“In un momento di crisi si tutelino i proprietari con un reddito basso”

 

In Consiglio comunale prima del voto sulla verifica degli equilibri di bilancio Tommaso Grassi capogruppo di Firenze riparte a sinistra presenta all’amministrazione una modifica sulla tassazione. “La nostra proposta prevede che per i proprietari con redditi inferiori a 25.000 euro sia applicata una detrazione identica a quella di cui hanno usufruito nel 2012 con l’Imu. E per mantenere l’equilibrio di bilancio basta togliere le detrazioni a coloro che invece hanno redditi più alti di 50.000 euro, mantenendo sostanzialmente invariate le detrazioni per la fascia di mezzo”. L’Imu sulla prima casa doveva essere abolita ma con la introduzione della Tasi ha solo cambiato nome e in un quadro dove si sono correttamente tutelati gli inquilini non introducendo a loro carico una quota della tassa, Grassi replica così “si sarebbe dovuto applicare un riequilibrio tramite la rimodulazione delle detrazioni sulla prima casa”.

“Sappiamo bene che qualunque tassa sul patrimonio immobiliare basato sui dati catastali è alquanto sperequativa. Le rendite – continua Grassi – ormai non sono aggiornate da anni e si verificano casi in cui case in centro storico valgono meno di alloggi di recente costruzione in periferia. La tassazione così risulta differente e non equa. Cresce in maniera inversamente proporzionale al reale valore di mercato. Difficile pensare che un incapiente sia proprietario di un alloggio di valore in centro ma è molto più facile che la tassazione penalizzi chi ha comprato con un mutuo un piccolo alloggio di recente costruzione”.

“La nostra proposta vuole cercare di tutelare – conclude Grassi – e minimizzare i danni dovuti a regole che danneggiano i più deboli. Certo, non sarà la migliore soluzione possibile, anche perché la tassazione per essere equa avrebbe bisogno della riforma del catasto e di una omogeneizzazione delle rendite sul territorio. Ma con il nostro atto è sicuro che vogliamo tutelare e non ignorare la differente capacità contributiva dei cittadini, sancita dall’articolo 53 della Costituzione”

Pubblicato domenica, 28 Settembre 2014 alle 18:03