Inceneritori, Firenze riparte a sinistra e Medicina Democratica Firenze: “La Regione Toscana accoglie rifiuti da Liguria e Calabria. Dove sarebbe la necessità di costruire nuovi inceneritori?” Il decreto Renzi regala fondi pubblici a chi costruisce e disincentiva la raccolta differenziata

“600 tonnellate al giorno con picchi da 800 tonnellate tra rifiuti tal quali e residui del trattamento che arriveranno per almeno due mesi dalla Regione Calabria e 25mila tonnellate o più di rifiuti indifferenziati per un anno dalla Liguria: questo il contenuto di due decreti estivi della Giunta regionale che ci hanno fatto sobbalzare. Due le considerazioni che ci vengono naturali: la prima che anche chi ha gli impianti ha bisogno di discariche inquinanti e quindi mente, sapendo di farlo, chi anche a Firenze mette in risalto gli inceneritori come il minor male rispetto alle discariche, la seconda che tutta questa emergenza rifiuti in Toscana non c’è se ancora oggi possiamo permetterci il lusso di importare rifiuti dalle altre Regioni.” – dichiarano i Consiglieri comunali di Firenze Tommaso Grassi, Donella Verdi e Giacomo Trombi del gruppo Firenze riparte a sinistra, insieme al dottor Gianluca Garetti di Medicina Democratica della sezione di Firenze.
“Siamo di fronte ad una situazione paradossale: pochi giorni fa è stato accolto tra le proteste della cittadinanza e dei comitati, il via libera all’inceneritore di Case Passerini come la soluzione a tutti i problemi emergenziali per la gestione dei rifiuti e oggi vengono importati in Toscana rifiuti anche per alimentare i ‘nostri’ impianti che molto probabilmente già adesso sono sovrastimati rispetto ad un sistema che voglia puntare realmente sulla raccolta differenziata, su una economia più verde e su una gestione diversa che miri ai rifiuti zero.”
“Un business, quello dei rifiuti che anche il Premier Renzi conosce bene fin dal suo mandato in Provincia di Firenze nel quale approvò il piano più inceneritorista d’Italia con il record di tre impianti solo sul suolo fiorentino e che conferma in questi giorni con il piano nazionale che prevede 13 nuovi impianti oltre a quelli già autorizzati, Case Passerini incluso: chi guadagna è solo chi realizza l’impianto fisicamente e chi lo gestirà da partner industriale avendo la garanzia che il Comune, la Regione o lo Stato autorizzerà l’acquisto di altri rifiuti da fuori zona così da mantenere in funzione per anni e anni l’impianto quando potremmo farne benissimo a meno con politiche diverse.”
“Quale il futuro che vediamo nelle scelte della Regione e dello Stato? Cattive notizie per la cittadinanza, per la loro salute e per l’ambiente, si vedranno sorgere con procedure semplificate e senza alcuna condivisione del territorio nuovi impianti che inquineranno e getteranno nell’aria diossine, che a breve mentre tutti gli altri Paesi dismetteranno gli impianti di incenerimento, l’Italia diventerà la pattumiera dell’Europa e pur di onorare gli impegni di tonnellaggio di rifiuti da bruciare saremo disposti a comprare materie anche dall’estero a bassissimo costo, disincentivando anche in Italia la raccolta differenziata che invece di essere il volano del futuro per un’economia verde e un’industria che punta sull’innovazione e sulla creazione di posti di lavoro, rischia di diventare un elemento d’intralcio all’attività inceneritorista.” – concludono il dottor Gianluca Garetti di Medicina Democratica della sezione di Firenze insieme ai Consiglieri comunali Grassi e Trombi e alla Consigliera Verdi del gruppo Firenze riparte a sinistra insieme di Palazzo Vecchio.

Pubblicato mercoledì, 12 Agosto 2015 alle 14:04