“Proporremo un’interrogazione e, appena avuta risposta, qualunque essa sia, depositeremo una mozione perché anche il Comune di Firenze chieda con forza e chiarezza il pagamento dell’Imu alle scuole paritarie private”.
“Visto quanto la suprema Corte ha sentenziato – spiega infatti Grassi – che si tratta di attività, in sintesi, di carattere commerciale, come si legge ‘senza che a ciò osti la gestione in perdita’, nella mozione che abbiamo depositato si chiede agli uffici comunali di inviare la richiesta di arretrati per gli ultimi 5 anni a tutte le scuole di ogni ordine e grado a cui si ritiene possa essere applicata la sentenza sul caso di Livorno. E così anche a tutte quelle strutture pseudo commerciali, da case per ferie a strutture di ristoro, che finora facendo il dribbling tra le norme hanno evitato di pagare le tasse comunali e che adesso, finalmente, sarebbe giusto pagassero”.
“Non ci sorprendono, e anzi li troviamo piuttosto scontati, privi di fondamento e persino ridicoli, i gridi di allarme che da qualche giorno arrivano dal mondo della Chiesa – chiosa l’esponente della sinistra fiorentina – che vede in queste sentenze un colpo alla loro attività. Ma è questione di giustizia: si cominci a far pagare a tutti le tasse e poi vediamo se e come aiutare i progetti più meritevoli di assistenza ai più deboli, che certo non possono essere le scuole a pagamento di qualunque fede siano, e che comunque in ogni caso non devono essere di qualche confessione religiosa”.
Pubblicato martedì, 18 Agosto 2015 alle 11:56