“L’assessore Perra scambia una polemica politica per una questione tecnica. Avrebbe fatto più bella figura a tacere. La determina 4301 del 2015 stanzia 12 mila euro, cifra da noi correttamente citata, per il pagamento degli interessi dell’anticipo di cassa. E’ scorretto da parte dell’assessore non rispondere nel merito dei rilievi da noi sollevati, ma spostare l’attenzione, erigendosi su un piedistallo solo per la sua professione. Dovremmo tacere davanti agli aspetti politici della vicenda dell’anticipo di cassa e della eccezionalità dell’evento solo perché non siamo dei contabili?” Così Tommaso Grassi risponde all’attacco ricevuto dall’assessore Perra, che in una nota sulla vicenda aveva definito il Consigliere comunale “sbadato” e “non addentro alla materia”. E non si è fatta attendere la replica di Grassi che continua “non ci siamo permessi di chiedere spiegazioni per sminuire le capacità dell’assessore. Anche se sarebbe stato facile chiamare in causa i suoi legami con il precedente assessore Petretto, di cui può essere considerato un discepolo, oppure il suo operato all’Ato dove non si è ancora arrivati alla conclusione della gara per la gestione dei rifiuti”.
“Ma rimanendo sulla questione vorrei spiegare che a giocare sul filo degli impegni di spesa e delle somme liquidate si tenta di confondere le acque. Un evento che non era mai accaduto, caro Assessore – conclude Grassi – e avrebbe richiesto, non un accenno in una commissione consiliare, peraltro un mese dopo aver acceso l’anticipo di cassa, ma quantomeno una comunicazione in aula del Consiglio vista l’eccezionalità. Infine ci fa preoccupare che piuttosto che puntare il dito contro chi dal governo e regione ritarda i trasferimenti e i pagamenti agli enti locali, lei se la prenda con noi che abbiamo solo fatto emergere la situazione e il rischio che corre il Comune nei pagamenti degli stipendi dei dipendenti e dei fornitori. Chiederemo la password per accedere al programma informatico e verificare gli effettivi pagamenti. Perché è vero che sono 11 anni che mi occupo della città e del Comune di Firenze e, visto che io posso contare sul mandato dei miei elettori e non su una nomina, non intendo certo smettere di farlo”.
Pubblicato giovedì, 1 Ottobre 2015 alle 16:18