firenze rock rifiuti

Firenze Rock, Grassi, Verdi e Trombi: ” Accordi disattesi, 22 t. di indifferenziato e solo 1300 euro di multa”

Quando non differenziare per il privato conviene e la cittadinanza paga.

“E io pago: la celebre frase di Totò è calzante per rappresentare al meglio quanto è accaduto in occasione della tre giorni di musica a giugno scorso all’ippodromo del Visarno. La gestione dei rifiuti è stata pessima, superficiale e dilettantistica. Zero o poco più la percentuale di raccolta differenziata raggiunta: nei cestini 22 tonnellate di rifiuti indifferenziati, a cui si sommano 4,7 tonnellate di imballaggi misti, 0,4 di carta, più un quantitativo che neppure Alia è stata in grado di quantificare per i rifiuti abbandonati ovunque che sono stati direttamente spazzati.”

“Dopo la denuncia sulla stampa con tanto di foto e reportage delle Mamme No Inceneritore, adesso è proprio il Comune ed Alia a ricostruire come sono andate le cose. Gli organizzatori si erano impegnati, con tanto di accordo firmato, a fare la raccolta differenziata all’interno e all’esterno dell’arena in autonomia e rifiutando la collaborazione dell’azienda dei rifiuti fiorentina, ma di tutto ciò che aveva promesso neppure l’ombra nelle tre serate di musica rock. Tonnellate di bicchieri e bottigliette di plastica, lattine di alluminio e anche tante bottiglie di vetro, anche se sarebbero state proibite, hanno riempito l’ippodromo trasformato per l’occasione in luogo di musica e in discarica. Tutti i rifiuti mischiati insieme: carta, umido, plastica e vetro. Un vero disastro.”

“Ci saremmo aspettati dalle istituzioni delle multe e delle penali pesanti, non solo perché l’evento è stato organizzato in collaborazione col Comune e in uno spazio pubblico, ma sopratutto perché è inaccettabile un tale atteggiamento. Questo comporta infatti un aumento sui costi di raccolta e di smaltimento ma, da quanto riportato sulla risposta alla interrogazione, il tutto si è risolto con 1.330 euro di multa. Una sciocchezza, pochi euro a fronte di un danno ambientale, visto che lo smaltimento sarà in discarica o in inceneritore,  e un mancato guadagno perché la plastica e i rifiuti differenziati portano un incasso nella vendita ai consorzi del recupero delle materie. Denunciamo con forza come non sia accettabile che si firmi un contratto in cui, se non si rispettano i termini, la sanzione è inferiore al danno prodotto: davanti ad oltre 22 tonnellate di rifiuti indifferenziati, a fronte di costi di smaltimento di qualche decina di migliaia di euro, e di un costo ambientale indiretto, si eleva una sanzione di poco più di 1300 euro.”

“In questo modo non differenziare e disattendere gli accordi conviene al privato sia logisticamente che economicamente perché poi i maggiori costi vengono sostenuti dalla cittadinanza che paga. C’è qualcosa che non va bene e per questo chiederemo una modifica del regolamento comunale elevando e introducendo una proporzione economica tra danno e sanzione, rendendola almeno 10 volte il costo che la collettività dovrà sostenere, così da coprire parzialmente anche i costi ambientali. Certo, l’obiettivo deve essere quello della raccolta differenziata e di non alimentare con questi errori la logica dell’incenerimento o della discarica e non di elevare sanzioni, ma quantomeno dovrebbe valere come deterrente contro qualche furbetto che se ne vuol approfittare della stupidità dei regolamenti comunali.”

Pubblicato giovedì, 7 Settembre 2017 alle 13:34