La maggioranza si lega mani e piedi alla società privata e destruttura l’assetto degli uffici comunali.
“E’ finita l’era di Equitalia a Firenze. Ne siamo contenti, ma esternalizzare il servizio di riscossione, anche coattiva, di alcuni tributi comunali, non ci sembra una soluzione idonea. Il Comune si lega così mani e piedi a una società privata”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, commenta la decisione della maggioranza di Palazzo Vecchio. E spiega: “Stiamo parlando del pagamento delle occupazioni di suolo pubblico, della pubblicità e della tassa sui rifiuti. Verrà fatto un bando per scegliere la società e per ora il Pd dice che sarà garantito un minimo di entrate al Comune pari all’attuale stanziamento di bilancio in entrata e che il privato farà il suo lucro sull’aggio previsto per le entrate recuperate dall’evasione”.
“La lotta all’evasione è nel nostro dna e siamo più che contenti che si prenda sul serio la questione. Ma – continua Grassi – ciò significa che fino ad adesso non lo si è fatto. E solo ora ci si muove destrutturando l’assetto degli uffici comunali. Quegli stessi uffici che si erano visti reinternalizzare la riscossione coattiva, ben 3 anni fa, e che sono dovuti andare avanti con ruoli mandati in prescrizione, senza aver inviato ingiunzioni di pagamento e senza un vero e proprio controllo su chi fa o cerca di fare il furbo con le tasse comunali”. Il Cosigliere dell’opposizione di sinistra poi aggiunge: “Già dobbiamo sopportare un sistema tributario comunale che in modo non equo applica le stesse aliquote, non progressive, a redditi anche differenziati. Perchè, come proponiamo da anni, non si è mai voluto rompere lo slogan di ‘meno tasse per chiunque’ e sostituirlo con un più equo e di sinistra ‘paghi in base alle tue possibilità, quindi chi ha di più può contribuire maggiormente”.
“Una scelta quella assunta dal Comune che troviamo pericolosa – conclude Grassi – e che difficilmente permetterà, una volta appaltata la gestione, di tornare indietro facilmente per chi volesse poi cambiare rotta nei futuri anni. Peraltro il mercato di questo tipo di società si sta evolvendo e le società più grosse stanno fagocitando le altre e il rischio sempre più reale che vediamo è che la lotta contro Equitalia, che ricordiamo era in mano al Ministero, possa presto tradursi in un affidamento a società private che già adesso fanno centinaia di milioni di fatturato e decine di milioni di utili all’anno”.
Pubblicato giovedì, 13 Ottobre 2016 alle 16:47