Solo pochi giorni fa il movimento di lotta per la casa ha bloccato via Gori per protestare sul taglio di luce e gas di alcuni edifici occupati per mantenere alta l’attenzione sui tanti provvedimenti di sfratto in corso in città. “Non rimangono ormai più di tante strade al Comune se vuol tentare di risolvere i problemi dell’emergenza abitativa a Firenze così come nelle altre grandi città d’Italia – affermano Tommaso Grassi, Giacomo Trombi e Donella Verdi, Consiglieri comunali in Palazzo Vecchio di Firenze riparte a sinistra con Sinistra ecologia e libertà, Firenze a sinistra e Rifondazione comunista – la Prefettura deve bloccare gli sfratti. Dal prossimo mese saranno oltre 4 ogni giorno. Invece di fare annunci e promesse aleatorie per il futuro, l’Amministrazione faccia una volta per tutte un piano concreto e reale per alleviare almeno il fenomeno degli sfratti e l’emergenza abitativa. Sfratti ormai quasi completamente dovuti alla cosidetta morosità incolpevole, in cui la crisi economica, la perdita di un posto di lavoro o malattie invalidanti rendono impossibile per le famiglie di sopportare i canoni d’affitto”.
“Che serva un piano è ormai palese a tutti. Quello che però chiedono alla politica le manifestazioni come quelle dei giorni scorsi e le prese di posizione dei sindacati degli inquilini – continuano i Consiglieri – sono risposte positive e non provvedimenti che servono a tamponare situazioni divenute insostenibili. Se guardiamo solo ai numeri e alle percentuali statistiche, ci dimentichiamo dei diritti e dei bisogni di intere famiglie. Serve un piano a 360 gradi che veda tutti i soggetti coinvolti e responsabilizzati per affrontare l’emergenza. Dallo Stato agli Enti locali che non possono più permettersi di disperdere risorse sprecando anche solo un euro. Passando poi per chi ha proprietà sfitte che non può permettersi di tenerle ancora vuote e deve essere incentivato ad affittare a prezzi calmierati, fino ad arrivare ai grandi patrimoni delle fondazioni bancarie o degli enti commerciali, sui quali applicare modelli gestionali, come quello di Napoli, che prevedono la requisizione del bene per interesse pubblico”.
“Se non si provvede subito a rafforzare e a rilanciare piani di edilizia pubblica uscirne sarà difficile. Abbiamo dovuto assistere anche recentemente al piano di alienazioni del Comune degli alloggi Erp che se non riduce, certo non aumenta le case da assegnare agli oltre 3800 che sono in graduatoria a Firenze per un alloggio popolare. Il Comune e lo Stato – affondano i Consiglieri – potranno fare la lotta contro le occupazioni di uomini e donne, spesso famiglie con bambini e anziani, che adesso non hanno altra scelta che sconfinare anche nell’illegalità, ma sanno bene che così non danno nessuna risposta. Eliminare per tutte queste persone la possibilità di richiedere la residenza con una norma statale significa espellere tutte queste persone dai diritti più elementari dell’assistenza sanitaria al diritto di abitare. E anche chi pensa che questi siano solo stranieri, extracomunitari e immigrati si sbaglia di grosso, i dati ci dicono che i primi ad essere in difficoltà sono proprio le famiglie italiane”.
“Le parole dell’Assessora Funaro, apparse in questi giorni sulla stampa, non dicono niente sulla tremenda norma statale se non che i provvedimenti nazionali si rispettano. Si evince che ci sia una non piena condivisione di quel famigerato articolo 5 del decreto casa di Renzi. Di questa posizione ne prendiamo atto positivamente – concludono Grassi, Trombi e Verdi – ma è inaccettabile che si accetti la prevaricazione e la negazione dei diritti minimi senza ingaggiare una battaglia politica contro questa scelta del Governo. Su tutto il tema dell’emergenza abitativa siamo disponibili a fare la nostra parte indipendentemente da maggioranza o opposizione. Il tema è troppo serio ed è impensabile non dare il nostro contributo di idee e proposte per arrivare presto ad una soluzione dato che il livello di disagio abitativo sta raggiungendo punte mai viste in città”.
Pubblicato mercoledì, 3 Settembre 2014 alle 15:37