Il capogruppo in Palazzo Vecchio: “Violazioni di Renzi in Comune spazzate via Allargate le maglie per assunzioni a chiamata di amici, parenti e sostenitori”
“E’ uno scandalo. A leggerlo in chiave fiorentina, il decreto legge sulla Pubblica amministrazione cancella le violazioni di legge commesse dal premier Renzi in Comune e Provincia negli ultimi 10 anni. Come non vederci una sanatoria, peraltro retroattiva, delle assunzioni dei vari Cavini, Agnoletti e Carta, tutti rigorosamente inquadrati come dirigenti seppur senza essere in possesso di laurea? O come non vedere un’ancora di salvezza nell’incremento, previsto nel decreto, dall’8% al 30% sui circa 76 posti in organico complessivi, di possibili assunzioni tra direttori e dirigenti a chiamata?”. E’ durissima la critica di Tommaso Grassi, capogruppo in Palazzo Vecchio di Firenze riparte a Sinistra con Sinistra ecologia e libertà, Firenze a sinistra e Rifondazione comunista.
“E’ un maldestro decreto che cerca di nascondere i danni e le difficoltà create dopo la fuga di Renzi a Roma – incalza Grassi – ma che arriva troppo in ritardo. Lo vediamo ora, ormai quando i problemi sono emersi in tutta la sua evidenza. E sono tanti: le direzioni cultura, sviluppo economico, servizi sociali, risorse umane e la Polizia Municipale in mano a direttori ad interim, il rilascio delle licenze per i dehors in ritardo di mesi, i regolamenti approvati dal vecchio Consiglio ancora non attuati. Non solo. Ci sono i bandi di gara per artisti di strada fermi, l’estate fiorentina in mano a Boeri senza che gli uffici siano stati coinvolti; i Servizi sociali, così come la Cultura allo sbando con un unico dirigente per 3 aree; l’ufficio del regolamento urbanistico senza un responsabile”.
Secondo Grassi “nessuno deve farsi abbindolare”. Perché, incalza, “ci diranno che è tutto nella norma e che è solo per l’avvicendamento tra amministrazioni”. “Ricordiamoci invece – puntualizza l’esponente della sinistra fiorentina – che se anche i politici cambiano i servizi devono essere garantiti”. “I bisogni dei cittadini non subiscono certo nessuna pausa elettorale – affonda Grassi – e se la macchina comunale è in questa situazione è colpa solo della gestione miope e non lungimirante tipica della gestione Renzi. Per non parlare del la reggenza di fine mandato di Nardella”. “Certo – conclude Grassi – tra poche settimane tutto sarà risolto per decreto e il Comune ricomincerà ad essere invaso da amici, parenti e sostenitori assunti a chiamata, senza concorso. Così andrà a finire. E il sindaco grazie al regalo del decreto potrà fare il buono e il cattivo tempo. Resta però, e voglio ricordarlo a Nardella, l’obbligo da parte nostra di evidenziare che questa non è una situazione normale e di non restare in silenzio”. Questo il motivo per il quale “lunedì in Consiglio comunale ne chiederemo conto. Perché non lo possiamo accettare: un decreto che sembra proprio ad personam, una sanatoria del genere, è davvero troppo”.
Pubblicato lunedì, 30 Giugno 2014 alle 18:49