Car sharing, Grassi: “Successo del servizio permette di pretendere dai gestori tariffe migliori e flotta elettrica”

L’accesso e la sosta in centro storico è un privilegio che non può essere regalato dal Comune, tanto meno a mezzi inquinanti
 

“Prima di concedere la proroga ai gestori fino al 2020 delle concessioni del servizio di car sharing da parte del Comune si sarebbe dovuto procedere a valutare se visti gli ottimi risultati del servizio, che non possono che far piacere, se fosse stato possibile chiedere modifiche e miglioramenti al servizio stesso nell’interesse di tutti coloro che giornalmente usano questo mezzo per muoversi in città, aumentando gli introiti per le casse comunali rispetto ai guadagni del privato o introducendo tariffe speciali per alcune categorie di utenti e per migliorare la qualità dell’aria rendendo meno inquinante il parco macchine in circolazione. Si annuncia un aumento della.flotta delle.vetture ma non.sembra esser introdotta alcuna modifica al.sistema esistente: perché non estendere le tariffe praticate dall’operatore Sharen’go per le donne sole la sera o prevedere forme di abbonamento per chi effettua i tracciati casa scuola o casa lavoro ogni giorno. Oppure non si è utilizzato il gran risultato fiorentino per porre fine all’accesso e la sosta in centro storico a qualunque tipo di mezzo, peraltro a costo zero per il privato che con 600 euro annui ad auto si.compra un privilegio che non può essere regalato dal Comune, tanto meno a mezzi inquinanti.”

Sostenere lo status quo e rinunciare ad analizzare il rapporto costi/benefici del servizio e di valutare quello che al privato può derivarne sarebbe un errore. E’ per questo che se lo sviluppo di un vero e proprio car sharing che potesse superare il progetto preesistente che aveva solo postazioni fisse e un numero limitato di auto sarebbe stato un obiettivo condivisibile e lo dimostra che anche nel nostro programma elettorale alternativo a quello di Nardella ne facevamo esplicito riferimento: le auto proposte dal partner privato, però va sottolineato, non sono nè nella totalità e neppure le auto destinate al centro storico ad alimentazione o ibrida o elettrica così da consentire il transito salvo casi d’emergenza con alimentazione a impatto ed emissioni zero. Questo non può che evidenziare come l’aver concesso non più solo l’accesso e il transito ma anche la sosta gratuita alla ZTL per i mezzi senza chiedere neppure un euro in più si trasforma in un mancato disincentivo ad acquistare nuovi mezzi elettrici o comunque ibridi”.

“Peraltro siamo di fronte ad un servizio che sta riscuotendo un ottimo risultato e che sta andando a gonfie vele come riconosciuto dalla stessa amministrazione comunale e quindi questo regalo d’estate è davvero difficilmente comprensibile, anche se presentato sotto forma di proposta. Sopratutto l’accesso al centro storico deve essere tutelato e ridotto al massimo ai mezzi privati e a quelli più inquinanti: perchè non è stato chiesto al privato se voleva rendere più appetibile il proprio servizio ai frequentatori del centro di ampliare o sostituire la propria flotta vetture con mezzi elettrici o a zero emissioni? Così si sarebbe mandato un positivo messaggio culturale e ambientale ai fiorentini e alla cittadinanza. Questa sarà la nostra proposta per il futuro”.

“Se l’uso del car sharing in città e nelle zone dove è libera la circolazione deve sempre più essere incentivato e diffuso per consentire alle famiglie di ridurre i mezzi inquinanti in circolazione o per lasciare sempre più spesso l’auto a casa, nelle zone a traffico limitato deve essere utilizzato per consentire un accesso più agevole se si utilizzano mezzi non inquinanti: altrimenti ci si trova davanti ad un paradosso sulle modalità d’accesso alla ZTL che non sono più basate sulla tipologia di mezzo usato ma crea una divisione tra chi potendo permetterselo userà il car sharing e inquinando potrà accedere ovunque in centro e chi invece non potrà avere questo privilegio.”

Pubblicato mercoledì, 17 Agosto 2016 alle 17:30