Cantieri Alta Velocità, Grassi: “Arpat segnala al Comune irregolarità da marzo” “E il Comune non muove un dito”

“Ennesimo permesso in deroga per il rumore nei cantieri della Tav. Il Comune di Firenze nonostante le gravi irregolarità e le violazioni continue segnalate da Arpat non ha mosso un dito”. Così denuncia Tommaso Grassi capogruppo di Firenze riparte a sinistra con Sel, Fas e Prc. E spiega “Le segnalazioni di irregolarità sono attribuite all’impianto di betonaggio del cantiere di via Circondaria. Ma, a distanza di 3 mesi, in Comune sembra non sia stata ricevuta la lettera di Arpat. Come è possibile che nessuno si sia accorto di dover intervenire per sanzionare e richiamare al rispetto le ditte che stanno lavorando e le ferrovie che hanno commissionato le lavorazioni?”

“L’impianto di bagnatura dell’area di stoccaggio non funzionante, i livelli di pm10 superati per colpa anche del cantiere, polveri diffuse nell’intera zona residenziale, mancanza di acqua nei pozzi del cantiere e il ritardo di oltre 6 mesi nell’invio delle analisi di monitoraggio ambientale. Questa è la lunga lista dei problemi che siamo costretti a subire e dei quali il Comune dovrebbe farsene carico e prendere provvedimenti. E invece? L’unica cosa certa è il silenzio. Dovuto alla incapacità di seguire i lavori o da parte di uffici e politici fiorentini che fanno finta di niente?”

“Siamo certi che le risposte insoddisfacenti dell’amministrazione confermino una volta ancora la dannosità, pericolosità e gravità che l’opera dell’alta velocità sta provocando già adesso sul territorio fiorentino. Non possiamo accettare che si intervenga a distanza di mesi e mesi solo perché sono stati pubblicati i report di marzo di Arpat. Le gravi inadempienze – conclude Grassi – non sono solo delle ditte appaltatrici ma anche delle istituzioni che non controllano e non intervengono per sanzionare e richiedere il rispetto delle prescrizioni. Invece che rilasciare nuovi permessi e maggiori deroghe il Comune di Firenze adotti provvedimenti che sospendano la validità di questi fino a quando non saranno consegnati i documenti sul monitoraggio all’osservatorio ambientale”.

Pubblicato domenica, 7 Giugno 2015 alle 13:05