Maggio, Firenze riparte a sinistra: “Si licenzia il personale. Ma si assume un nuovo dirigente”
“Dubbi sulla proceduta. Perché non si sono analizzati i mutui per vedere se gli interessi sono illegali?”
“E’ imbarazzante e gravissimo che, mentre da un lato si stanno avviando le procedure per 53 licenziamenti, il cui futuro trasferimento a un’altra società è ancora avvolto dal mistero e da un’assoluta incertezza, il sovrintendente Bianchi e il presidente della Fondazione e sindaco Nardella pensino bene di indire una selezione per un nuovo dirigente”. La denuncia arriva dal gruppo consiliare di Palazzo Vecchio Firenze riparte a Sinistra che spiega come, a proposito di dirigenti, si tratti “tra l’altro dell’ennesimo nell’area amministrativa, proprio quella che si dice essere in esubero di personale”.
Così, se da una parte il personale è dichiarato in tanto, dall’altra si cerca un dirigente. “La tesi della coppia Nardella – Bianchi è quella di avere troppo personale ma pochi dirigenti? – incalzano i consiglieri di Firenze riparte a sinistra – Un nuovo dirigente in un settore sicuramente indispensabile, lo diciamo con ironia, per una fondazione lirico sinfonica: quello della information technology”.
“Siamo esterrefatti – continuano – di fronte a chi ha coperto la malagestione dei predecessori e non rinuncia ad assumere per oltre 70.000 euro annui un nuovo dirigente mentre si appresta a fare macelleria sociale di chi manda avanti ogni giorno, da anni, interi settori strategici della Fondazione”.
Ma c’è di più. “Sullo stralcio del debito della Fondazione – specifica il gruppo consiliare di cui fanno parte Sel, Prc e Firenze a sinistra – non critichiamo le banche ma non possiamo non sottolineare come l’intera operazione sia servita più per cancellare la malagestione della Sovrintendente Colombo e del presidente Renzi prima, e del Commissario Bianchi dopo. Il fatto è che sotto i loro mandati invece che risanare i conti sono usciti con un aumento esponenziale del debito. Quei fondi sarebbero potuti servire per dare uno slancio alla programmazione culturale e artistica della Fondazione” . “Su questo vogliamo vederci chiaro – esordiscono i consiglieri Tommaso Grassi, Donella Verdi e Giacomo Trombi del gruppo Firenze riparte a sinistra – e chiediamo, ancora senza aver avuto risposta, come mai non si è analizzata la possibilità di cancellare il debito valutando se c’erano o meno interessi non legali. E perché si è tentato di farlo con intercessioni politiche. Eppure bastava puntare su quanto prevedeva la legge che imponeva ai Sovrintendenti di analizzare i contratti dei mutui per valutare l’applicazione eventuale di interessi anatocistici per valutare se si trattava di una pratica finanziaria illecita. Ancor più sorprendente è scoprire che l’incarico alla società da parte della Fondazione per la ricontrattazione dei mutui con le banche è avvenuto, nel novembre 2014, dopo che sul bilancio 2013 era stato scritto che le banche avevano già accettato di stralciare il debito: è normale chiedersi chi allora ha operato per lo stralcio del debito?”.
Pubblicato lunedì, 19 Gennaio 2015 alle 14:39